Ho di nuovo preso una decisione e un biglietto di sola andata.
Ho fatto la valigia (zaino, in realtà) e in questo istante probabilmente sarò su un aereo con destinazione Italia.
E, credimi, nonostante sia l’opzione migliore per me al momento, mi mette ansia.
Sto quasi come tornando indietro nel tempo e al punto zero, dove avevo lasciato tutto.
Ci ho messo un po’ a capire che “tornare al punto zero” rappresenta in un certo senso un ritorno al punto di partenza. Una sorta di fallimento che, però, è solo un altro punto del percorso.
Punto zero e punto quattro: Italia – Azzorre – Lisbona – Madrid – Italia.
Non sono e sarà impossibile essere di nuovo la persona che partiva a settembre 2018. Ma sono ancora la stessa che ha paura di rimanere per sempre in Italia, e di non avere la possibilità di sentirmi libera, di sperimentare e di soddisfare la mia curiosità.
Eppure è proprio per questo che torno sui miei passi, per continuare a imparare e poter essere ancora più libera.
Un’altra delle tante sfide che sicuramente affronterò momentaneamente a cioccolata e abbracci.
La paura, alla fine, altro non è che la consapevolezza di quello che si lascia.
Non so neanche più come si faccia a parlare solamente italiano tutto il giorno, tutti i giorni,
come non si prenda la metro per raggiungere i lati più disparati della città,
ma un po’ sono segretamente felice di entrare in un supermercato qualsiasi e sentire il profumo di pane con le olive, i pacchi di Gocciole Extra Dark sugli scaffali, e i barattoli di Nocciolata.
Niente è bianco o nero, questo l’ho imparato molto bene in questi ultimi due anni.
È solo che questo grigio a cui sto andando incontro ha una sfumatura nera che mi spaventa un po’, anche se accompagnato da un bianco che mi conforta.
Alla fine, questa e quella sono tutte casa.
Madrid è stato senza dubbio uno dei capitoli meravigliosi. E ancora una volta, lascio persone meravigliose – sopravvivere in un appartamento per i mesi della quarantena non è una cosa da poco!
Mi ha dato più di quello che potessi pensare e probabilmente anche più di quanto io sia consapevole in questo momento.
Ma si sa, c’è bisogno di prospettiva e di distanza per comprendere e assimilare esperienze importanti.
Dove sarò?
Ad agosto, a Verona.
Poi, se tutto va come deve andare, dovrei essere a Venezia da settembre.
Fino a quando, però, non lo so.
E se le cose non dovessero andare, non lo so 🙂
Cosa farò?
Per scaramanzia, preferisco non svelare molto, almeno al momento.
Ho, comunque, tante idee per vari progetti che spero di riuscire a creare e sviluppare nei prossimi mesi.
Se volessi sapere di più, forse vuoi spiare il mio account instagram, dove aggiorno molto più frequentemente.
Ci aggiorniamo presto,