“Vivi nel tuo mondo, ma grazie per avermi mostrato che le cose possono funzionare perfettamente anche in altri modi”.
Questa è una delle cose più belle che mi abbiano detto finora, e anche se sono d’accordo solo parzialmente, è una delle parti di me che mi hanno spinta a decidere di fare questo viaggio.
Ho unito pezzetti di vari sentieri e ho creato il mio percorso di cinque giorni sulle Alpi Giulie, in Friuli, al confine con l’Austria e la Slovenia.
Sei pronto?
GIORNO 1 – 23 km
Il mio viaggio è cominciato con il primo treno da Venezia, e ho inaugurato ufficialmente il trekking a Venzone. Questo piccolo borgo è stato nominato come uno dei più belli in Italia nel 2017.
Da lì, ho seguito la Ciclovia Alpe Adria a Resiutta, attraversando varie gallerie lungo la valle di Chiusaforte.
GIORNO 2 – 24 km
Da Chiusaforte ho cominciato a camminare per la Val Raccolana, passando per vari paesini, accettando un passaggio da uno sconosciuto e arrivando fino al Fontanone di Goriuda.
Le Alpi Giulie hanno numerosissimi fontanoni, ed è facile trovare delle piccole cascate lungo la strada. Prenotando una guida alpina, è possibile fare una vera e propria visita della cascata e delle cave collegate.
GIORNO 3 – 31 km
Dopo una bella dormita e una buona chiacchierata con la dolcissima proprietaria a Dogna, ho ricominciato il cammino, seguendo una tappa del Cammino Celeste. Il tratto copriva tutta la Val Dogna, con 1000 metri di dislivello. Una volta in cima, mi sono presa una meritatissima pausa al Rifugio Grego, che gode di una magnifica vista di tutta la catena montuosa, dal Monte Lussari al Jof di Montasio. E poi sono scesa fino a Valbruna, dove mi aspettava la casa alpina.
GIORNO 4 – 24 km
Il giorno seguente mi aspettava un’altra bella camminata fino al Monte Lussari dove è stato costruito un piccolo borgo. È meta di turisti, paracadutisti, sciisti in inverno, e di tanti fedeli. Infatti, la piccola chiesa è dedicata alla Madonna e vengono tenute messe in ben tre lingue: italiano, tedesco e sloveno.
La tappa dell’Alpe Adria Trail che ho seguito quel giorno finiva a Tarvisio, dopo aver preso il Sentiero del Pellegrino.
GIORNO 5 – 14 km
Il Sentiero del giorno precedente aveva ucciso il mio ginocchio destro, quindi, anziché camminare fino a Fusine Valromana, ho preso un autobus dall’autostazione di Tarvisio. Essendo l’unica sul mezzo, l’autista mi ha spiegato dove dovevo andare e mi ha dato tutte le indicazione possibili.
La camminata attorno al lago inferiore e superiore è meravigliosa ma anche avventurosa, direi. Le varie radici insieme alla fauna del bosco circostante rendono il percorso pieno di piccoli ostacoli.
Dal lago superiore parte un sentiero che, salendo per tre km, arriva fino al Rifugio Zacchi. Dopo un buon pranzo al rifugio, sono riscesa e ho raggiunto la fermata dell’autobus, che mi ha portata alla stazione e di ritorno a Venezia.
DOVE HO DORMITO
La zona è piuttosto famosa come meta sciistica, facendo crescere vari hotel e resort. Come in tutta la zona alpina, è facile trovare case e rifugi alpini che ti ospiteranno, quasi come un ostello. Molte volte hanno anche un menù completo che ti aiuterà e ti farà sentire a casa.
Giorno 1 – Albergo Martina
Giorno 2 – Osteria Ai Ors
Giorno 3 – Rifugio Casa Alpina Julius Kugy
Giorno 4 – Hotel Al Cacciatore
LE PERSONE
Le persone che ho sempre conosciuto in montagna erano fredde e comunque estremamente introverse. Ma lì, sulle Alpi Giulie, sono stata felicemente sorpresa nel vedere che non erano affatto così.
Ho un paio di teorie al riguardo: forse perché ero da sola? Perché ero una ragazza da sola, o semplicemente perché erano davvero così? Erano tutti felici di scambiare qualche parola, qualche simpatica battuta, una chiacchierata, e di aiutarmi in tutti i modi possibili.
E non hanno mai smesso di dirmi quanto coraggiosa fossi.
Ah, e ho persino accettato un passaggio da uno sconosciuto. Scusa, mamma!
Era il secondo giorno di trekking e stavo camminando in salita con il mio bello zaino, quando una macchina di fianco a me ha rallentato. Molto formalmente, un signore mi ha gentilmente chiesto se volessi un passaggio. Non ero sicura di cosa rispondere: ero abbastanza tentata sin dall’inizio, ma, si sa, ti dicono sempre di non accettare questo tipo di offerte. Comunque, vedendo la mia indecisione, mi ha detto che se non ne avevo bisogno, non c’era nessun problema. Lui ringraziava sempre quando gliene offrivano uno, e quindi, quando poteva, l’offriva volentieri anche lui. E ho accettato.
Ha continuato a darmi del lei per tutto il viaggio (15 minuti circa), e gliene sono stata veramente grata. Comincerò a offrirne anche io.
LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
La sicurezza in montagna è una questione abbastanza diversa da altre mete, e quello che basta in una città, non è sufficiente.
La natura fornisce bellissimi paesaggi, ma anche una vasta flora e fauna insieme a pericoli.
Come regola generale, mi assicuravo che qualcuno a casa sapesse dove sarei andata in giornata e di avere il GPS attivato.
Evita i sentieri non battuti e metti il tuo “kit d’emergenza” in un posto comodo (leggi: non in fondo allo zaino!) con cerotti, forbicine, acqua, fazzoletti/salviette, e non dimenticare MAI la crema solare.
Per qualsiasi tipo di domande, lascia un commento qui sotto.
Mi aiuteranno a rendere il post il più dettagliato possibile.
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e resta aggiornato per i prossimi post!
To read the English article: 5 days SOLO TREKKING in the Julian Alps | THE JOURNEY
Brava Veronica 😊 e bel trekking a me piacciono da morire😍😍😍
Un abbraccio💞
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Ciao Veronica, grazie!
Te lo consiglio davvero, allora. Merita molto.
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Se capito da quelle parti non me lo lascio sfuggire … grazie per la dritta😊💞
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